domenica 7 giugno 2015

Barcellona Campione dei Campioni: giusto così



L’emozione non ha voce cantava Adriano Celentano nel 1999. Nemmeno tempo aggiungo io sedici anni dopo se in 240 secondi il sogno di un’annata per la Juventus diventa la chimera di una storia.  Quella di ieri è durata lo spazio di una smazzata di carte subito sparigliate dall’inappuntabilità di una sentenza: il Barcellona  è troppo forte.

Certo non ha dilagato: ma solo perché in certi contesti  fare gli sboroni non serve.

 Assai più utile invece, tenere in equilibrio la partita fino all’ultimo quel tanto che basta  a dimostrare che Buffon a 37 anni è ancora il miglior portiere del mondo, Marchisio Pogba e Morata son gli unici ad altezza blaugrana e supportano  bene  una squadra  confusa e infelice davanti al fulgido trotterellare spagnolo.

Non hanno dovuto faticar troppo Messi, Suarez Neymar a prendersi la scena. Mascherano e Piquè non hanno  sudato per disinnescare le lune crestate di  un inquieto Vidal e i tronchi artigli di   un timido Tevez. 
Certo l’amor patrio impone l’onore delle armi e l’ammennicolo di un rigore che c’era e l’arbitro non ha visto.  Ma la sensazione chiara, lampante ed evidente è che non avrebbe cambiato la sinossi di una storia già scritta.

Per la gioia dei gufi milaninteristi il quale diciamolo iersera son stati unanimemente accontentati. Hanno assistito a un crollo spettacolare, una batosta, un’ecatombe, una Waterloo, una disfatta perché il Barcellona  ha giocato meglio. E’ finita 3 a 1 ma se non c’era  San Gianluigi  da Carrara sarebbe andata peggio.

Dispiace per Andrea Pirlo. La sua classe meritava sipari più effervescenti. Se ne va languido e appartato com’è sempre stato. Insieme a Xavi suo clone iberico. Lui ha fatto il triplete. Andrea, da bravo ragazzo qual'è, s’è fermato prima. Ad un passo dalla gloria.  Campione tra i Campioni. Tutti. Loro.  Per la quinta volta nella loro storia. Giusto così.

Una coppa l’ha vinta anche lui però. Si chiama Italia è non è da buttare. La trascurano in tanti e molti se ne vergognano. Ora torna utile. Stella d’argento nell’empireo dorato degli dei. Quelli stanno su un altro pianeta. È stato bellissimo vederli da vicino.

   

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