L’emozione
non ha voce cantava Adriano Celentano nel 1999. Nemmeno tempo aggiungo io
sedici anni dopo se in 240 secondi il sogno di un’annata per la Juventus diventa la chimera di
una storia. Quella di ieri è durata lo
spazio di una smazzata di carte subito sparigliate dall’inappuntabilità di una
sentenza: il Barcellona è troppo forte.
Certo
non ha dilagato: ma solo perché in certi contesti fare gli sboroni non serve.
Assai più utile invece, tenere in equilibrio
la partita fino all’ultimo quel tanto che basta a dimostrare che Buffon a 37 anni è ancora il
miglior portiere del mondo, Marchisio Pogba e Morata son gli unici ad altezza blaugrana e supportano bene una
squadra confusa e infelice davanti al
fulgido trotterellare spagnolo.
Non
hanno dovuto faticar troppo Messi, Suarez Neymar a prendersi la scena. Mascherano
e Piquè non hanno sudato per disinnescare
le lune crestate di un inquieto Vidal e
i tronchi artigli di un timido Tevez.
Certo l’amor patrio impone l’onore
delle armi e l’ammennicolo di un rigore che c’era e l’arbitro non ha visto. Ma la sensazione chiara, lampante ed evidente
è che non avrebbe cambiato la sinossi di una storia già scritta.
Per
la gioia dei gufi milaninteristi il quale diciamolo iersera son stati unanimemente
accontentati. Hanno assistito a un crollo spettacolare, una batosta, un’ecatombe,
una Waterloo, una disfatta perché il Barcellona
ha giocato meglio. E’ finita 3 a 1 ma se non c’era San Gianluigi da Carrara sarebbe andata peggio.
Dispiace
per Andrea Pirlo. La sua classe meritava sipari più effervescenti. Se ne va
languido e appartato com’è sempre stato. Insieme a Xavi suo clone iberico. Lui
ha fatto il triplete. Andrea, da bravo ragazzo qual'è, s’è fermato prima. Ad un
passo dalla gloria. Campione tra i Campioni.
Tutti. Loro. Per la quinta volta nella
loro storia. Giusto così.
Una
coppa l’ha vinta anche lui però. Si chiama Italia è non è da buttare. La trascurano
in tanti e molti se ne vergognano. Ora torna utile. Stella d’argento nell’empireo
dorato degli dei. Quelli stanno su un altro pianeta. È stato bellissimo vederli
da vicino.
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