venerdì 7 novembre 2014

Aborro gli hashtag


Noto con inquietante insistenza l'aia biancoblu di Fb, sempre più cosparsa di campi da tris denominati hashtag.
Io da piccolo preferivo il caos organizzato della ricreazione e all'ossessione virale del tag tifo sempre per la virilità del mio boxer.
Gli hashtag son le zampe di gallina delle parole e le rughe della comunicazione. 
Ricordatevelo prima di ridurre qualsiasi vostro
prurito emotivo come il volto di Cher dopo l'ennesimo lifting.

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