Sono quasi sicuro vi sia stato un tempo in cui il mio cuore era una bella mela rossa.
Era quello il tempo dei sogni ininterotti e delle speranze intatte.
Poi senza accorgermene, qualcosa è cambiato.
Alcuni l'hanno morsa, altri trangugiata.
Ma chi più l'ha spolpata, son coloro i quali senza alcun riguardo dei suoi semini, la vomitano quotidianamente sulla fredda terra prendendone a calci finanche il torsolo.
Succede quando si hanno sogni troppo grandi rispetto al consueto.
Ora che dalla voliera dei sogni son spariti anche i trespoli, m'accorgo quanto possa pesare il dovere di una sempiterna rinascita sulle piccole spalle di un'anima e mi chiedo quanti fogli di Word dovrò maltrattare per riuscire a salvarmi da me.
Intanto con la spia della vita costantemente accesa, e calli di giada dentro, mangio avidamente le notti, diviso tra orgogliosi campi e nude spelonche e nelle lusinghe di un richiamo intermittente ingoio lucciole.
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