Lei doveva truccarsi, pettinarsi e io dovevo ancora trovare una maglia che mi andasse bene. Optai alla fine per un pullover viola, con tutti i rotoli di ciccia che spuntavano dal pantalone, sembravo un enorme melanzana del cazzo, una grande melanzana parlante.
Bussammo .
« Chi è?»
Era Wladimiro che faceva la voce della checca, lo faceva sempre per farci divertire ma ho sempre avuto il sospetto che lo fosse, che gli piacesse sia la patata che il wurstel.
Entrammo e salutammo tutti, Wladimiro festeggiava il compleanno.
«Ohhh entrate, entrate!!!»
Continuava a fare la voce da checca anche mentre mangiava la pizza , il tiramisù e l’insalata di riso.
Mangiavamo e ascoltavamo Wladimiro fare imitazioni, suoni strani e buffe voci.
«Dove sono i miei regali?» ci disse alla fine tutto eccitato, una specie di Malgioglio isterico.
Apriva i regali e faceva foto, la sua voce da checca mi rimbombava nella testa.
«Grazie, grazie è bellissimo» ripeteva in continuazione
Dovevo andarmene assolutamente, avevo bisogno di aria ma prima inghiottii di nascosto tre forchettate di tiramisù e un bicchierone di spumante.
Lei mi acchiappò e mi portò in un angolo.
«sai solo mangiare e bere come un porco.»
« e cos’altro dovrei fare?» le risposi
«hai visto Wladimiro com’è simpatico?»
«per forza, è una checca!»
Non disse più nulla e scese le scale arrabbiata e di corsa.
Dovevo fare qualcosa ma avevo lo stomaco troppo pieno per muovermi e parlare.
Guardai in alto verso la finestra, Wladimiro cantava Gloria Gaynor e continuava a fare foto.
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