giovedì 7 aprile 2011

Arazzi e Scazzi un anno dopo ( parte 2 )

Quando  Raffaello (Tasso ) un anno fa mi propose di aprire un blog ero alquanto scettico.Dopo la venuta sulla Terra del Dio feisbuk, non credevo più nella funzione informativa dello scrivere, del raccontare fatti quotidiani, del narrare episodi di vita vissuta: feisbuk aveva stravolto la mia vita come un terremoto, con il suo carico di link, foto, video e citazioni famose. Nonostante tutto però, seduti davanti ad un PC sgangherato offerto da quella che sembrava essere una associazione studentesca gestita da tamarri e mafiosi di terzo livello – quelli, per intenderci, della peggiore specie -  decidemmo di dare forma alle nostre paure,alle speranze,  ai sogni interrotti e a quei pochi che avevamo realizzato. Era nato il nostro diario personale dal nome insolito,Arazzi e scazzi; due modi diversi di vedere la vita e di descriverla, l’alfa e l’omega che si riunivano in un blog dove qualunque argomento è trattato in maniera doverosa ma non seriosa, un arazzo di Bayeux il mio amico e fratello Raffaello ( e scusate la rima), uno scazzo, un quadro di Pollock tutto macchie e pittura buttata alla rinfusa io.
Siamo cresciuti e maturati, non facciamo più gli errori di prima e da zero a quattromila contatti il passo è breve;in un anno molte cose cambiano, i miei capelli diventano sempre più bianchi, ho conosciuto la mia croce e delizia, ho stretto amicizie importanti, ho scoperto che l’inferno non è poi così lontano.
Non sono però un cercatore d’oro e non posso offrirvi  pepite ma solo sassi che sapranno colpirvi al cuore e alla testa.
E attenzione perché fanno male.

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