Scendo le scale della biblioteca e il calore dei termosifoni mi assale colpendomi al volto e alla testa in maniera così forte che ho bisogno di reggermi al corrimano.
La sala lettura è affollata ma trovo comunque un buco dove posare i miei libri e il PC, apro la finestra e un minuscolo spicchio d’aria fresca mi risolleva il corpo e lo spirito quando un coglione, uno studentello di ingegneria che era lì solo per esaminare le passere di Lettere, mi dice con la voce gonfiata dall’ormone e dai litri di red bull scolata durante le nottate passate sui libri e sui siti porno «potresti chiuderla per favore?».
Ho chiuso di colpo la finestra perché ho riconosciuto in lui un mio simile.
Per chi non lo sapesse sono anch’io un coglione, il sospetto l’ho sempre avuto ma la conferma è arrivata ieri mattina,per telefono, che è un po’ come ricevere il messaggio di avvenuta ricarica della Vodafone.
Noi coglioni siamo gente strana; a Natale mentre gli altri sono allegri e fanno shopping per le vie del centro, ci rinchiudiamo in una tristezza senza fine, a Capodanno siamo malinconici perché un altro anno è passato, in estate non andiamo al mare ma lavoriamo come asini, a Ferragosto non facciamo nessun falò sulla spiaggia, il primo maggio non partiamo, a pasquetta idem, il compleanno è un giorno come un altro,l’onomastico a malapena lo ricordiamo.
Ogni stagione ha il suo coglione oppure, come nel mio caso, c’è un coglione per ogni stagione.
Prendo i miei libri e cerco un altro tavolo dove studiare; fa ancora caldo, una goccia di sudore mi è scesa lungo la schiena e comincio a sentirmi nervoso.
L’unico posto libero è accanto ad un ragazzo indiano che puzza di patatine alla paprika; spalanco la finestra e l’indiano mi sorride soddisfatto e felice come un bambino.
Mi stavo godendo la brezza dolce di aprile sulla pelle bagnata di sudore.
La puzza della paprika era solo un lontano ricordo.
Potresti passarmela per favore?
RispondiEliminaAlmeno potrei dire di sapere vagamente di qualcosa di verosimilmente umano...
Siamo nati nel posto sbagliato accanto a gente sbagliata...
Ci aiamo incontrati al momento giusto però: e almeno questo non è stato sbaglio..
ci siamo incontrati che tu avevi in mano un modellino di Tex.
RispondiEliminaE ho detto tutto...