Giacomo Puccini il compositore, a quanto ne so, non diceva bugie. Vittoria, l'attrice (o presunta tale), sì con una Oriana Fallaci dalle tinte troppo tenui per incarnare la maschera di un’epoca,
la miccia di un’indignazione, la ragione
di una rivalsa. Cavalcata senza
convinzione da una Puccini ancora troppo legata a quell’Elisa di Rivombrosa che
tanto successo un tempo, le arrise e ancora tignosa e impertinente spunta a schermare una carriera
difficile da sdoganare da quel fiabesco scenario.
Quello poi proposto anche in quest’occasione,
è sempre il solito,
fatto più di sfondi che non reali approfondimenti, resta appeso
a una volontà certo apprezzabile nelle propensioni non nei risultati molto
simili alle tante carnevalate imperanti in questi giorni di scherzi e bubbole.
Peccato questa, sia andata in onda per
davvero però e l’Oriana , quella vera, resti aspra matrona nel cielo indefinito della nostra memoria.
E da quell’infinita terrazza di cicche e
omissioni, ci schernisca - altra frustata in questa notte fredda.
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