domenica 3 aprile 2011

Dino Campana: il mio motivo per resistere




Nella vita spesso si e costretti a nascondersi.
Poi leggi un libro è tutto cambia...quantomeno ti rendi conto che le stesse cose che senti tu le ha provate qualcun altro e allora sei più contento di stare al mondo perchè sai che da qualche parte nel globo terraqueo c'è qualcuno che ti comprende e se ti conoscesse lo potresti anche invitare a cena,e chissa forse ti vorrebbe pure bene.
Non so quante persone mi vogliano bene. So però chi inviterei a cena se potessi.
Due persone. Uno è il volto del mio profilo qui sopra. Holden Caulfield e se non gli desse troppo fastidio (e se fosse ancora vivo), il suo creatore: J.D. Salinger. L'altro è Dino Campana.
Credo che averlo letto sia stata una delle più grandi fortune della mia vita.
La prova più tangibile di come si possa vivere a colori, anche quando vegeti in un universo grigio come questo.
Sarò sempre grato a quella ragazza che al termine di una battaglia amorosa senza esclusione di colpi mi disse: "Hai mai letto i Canti Orfici?".
Allora avevo diciassette anni e le mie letture non andavano aldilà dei classici italiani e stranieri che la professoressa di italiano dava agli studenti più volenterosi. Eravamo in sette. Io era tra quelli. Ma nonostante fossimo del gruppo avanzato in realtà non avanzavamo di un millimetro dal solito Pirandello di cui posso dire a tutt'oggi di aver letto quasi tutte le opere.
Risposi di no. E lei mi fece "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Devi assolutamente leggerlo!!!!!
Quello che l'ha scritti ti somiglia".
Rimasi interdetto. Per quel che ne sapevo, Dino Campana era pazzo ed era morto in manicomio senza nessuno al suo fianco.
Ora non è che mi facesse paura il fatto che la ragazza mi ritenesse un pazzo ma il fatto di morire da solo mi terrorizzava. Ora non più, ma a quel tempo pensavo fosse uno stratagemma architettato dalla ragazza per dirmi che lei prima o poi,mi avrebbe lasciato.
Per capirlo, o forse accettarlo meglio, comprai il libro. A tutt'oggi i nove euro e cinquanta centesimi meglio spesi della mia vita.
Non so se capita anche a voi con qualche altro libro, ma ogni qualvolta apro quel libro grigio sormontato da quelle che sembrano macchie di sperma multicolore l'anima mi si spalanca e d'iimprovviso ritrovo me stesso e tutto quello che non ho mai avuto: una pazzia familiare, una melodia di carezze, un motivo in più per resistere.
Qui sotto troverete una delle sue poesie più belle. Spero vi piaccia.




La Chimera

Non so se tra roccie il tuo pallido
Viso m'apparve, o sorriso
Di lontananze ignote
Fosti, la china eburnea
Fronte fulgente o giovine
Suora de la Gioconda:
O delle primavere
Spente, per i tuoi mitici pallori
O Regina O Regina adolescente:
Ma per il tuo ignoto poema
Di voluttà e di dolore
Musica fanciulla esangue,
Segnato di linea di sangue
Nel cerchio delle labbra sinuose
Regina de la melodia:
Ma per il vergine capo
Reclino, io poeta notturno
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo,
Io per il tuo dolce mistero
Io per il tuo divenir taciturno.
Non so se la fiamma pallida
Fu dei capelli il vivente
Segno del suo pallore,
Non so se fu un dolce vapore,
Dolce sul mio dolore,
Sorriso di un volto notturno:
Guardo le bianche rocce le mute fonti dei venti
E l'immobilità dei firmamenti
E i gonfii rivi che vanno piangenti
E l'ombre del lavoro umano curve là sui poggi algenti
E ancora per teneri cieli lontane chiare ombre correnti
E ancora ti chiamo ti chiamo Chimera.

2 commenti:

  1. Mi hanno sempre incuriosito i Canti Orfici di Campana, ma non ho mai approfondito...dopo aver letto il tuo post mi è venuta un'irrefrenabile voglia di spendere nove euro e cinquanta e immergermi in quel mondo...

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  2. Fallo !!!!!!!
    Penetrerai in un mondo affollato ma sono certo troverai un angolo tutto per te...!
    Raccontamelo... sarò felice di ascoltarti...
    Un forte abbraccio...

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