giovedì 9 giugno 2011

La donna Sony e l'uomo Invicta





Un tempo quand’ero adolescente, l’autobus era un ottimo terreno di caccia utile a solleticare precoci velleità amatorie.
Oggi è solo un buon punto d’osservazione delle derive giovanili.
Chi dedica un programma ai tamarri, dovrebbe salirci su qualche volta. Troverebbe materiale interessante e uomini e donne preoccupanti. Ve ne sottopongo un paio. Un uomo e una donna. Per par condicio. Si tratta dell’uomo Invicta e la donna Sony.
La curiosità è femmina ma il galateo l'ha scritto un uomo (Giovanni Della Casa nel 1558) per cui precedenza alla donna.
La donna Sony è una ragazza sottile, sorridente, solitaria e insonorizzata. Tutto questo grazie a due invisibili ma potentissimi auricolari con cui s’isola, sorride, chiude gli occhi sospira. Potrei sorprenderla da dietro o comparirle davanti ballando il waka – waka e lei non muoverebbe un muscolo. Anche perché ha già abbassato la testa. Non dorme però. Ha preso il telefono invece, con cui manda raffiche di messaggini.
Quando la incontro vorrei chiederle da quale galassia provenga. Ma poi desisto. Non vorrei che mi colpisse con il raggio fotonico e mi teletrasportasse in un'altra dimensione.
Due file più avanti s’odono urla agghiaccianti e schiamazzi ermetici.
Sono quelli dell’Uomo Invicta chiamato così, perché non si separa mai dal suo adorato zaino Invicta del 1996.
Dovrebbe decidersi a crescere ma pare non averne nessuna voglia e marcia indefesso verso il futuro con il suo zaino pieno di passato e slogan anacronistici che lui ricalca orgoglioso con l’Uniposca.
L’uomo Invicta non è un leader: ma ama stare in compagnia dei suoi pari con cui esce spesso a far bisboccia. l’Uomo Invicta non è un campione di buone maniere ma in compenso ha un sacco di passioni: il biliardino e le Maldive, lo scooter e la Playstation, i gratta e vinci e la televisione satellitare.
Ha comprato l’auto in una televendita, ama Mondo Marcio e s’incanta davanti a Barbara D’Urso.
Ama le rimpatriate scolastiche e le atmosfere estive utili a rinverdire marachelle infantili e aneddoti adolescenziali che lui arricchisce con battute che non fanno ridere nessuno tantomeno la paziente compagna che all’ottava ripetizione di quell’insulsaggine lo guarda torvo minacciandolo telepaticamente di mollarlo.
Per quanto siano tipi singolari e meritevoli di maggiori approfondimenti, è importante avervi parlato di entrambi in coppia. Prendetelo come un regalo. Un dono prezioso e irripetibile. Perché i due per quanto simili non s’incontreranno mai. Lei non lo sentirà, lui non la vedrà. Forse si scontreranno però, e se lei gli chiederà “Ma che zaino che hai!” e lui risponderà “Anche il tuo telefono non è male” forse si sarà formata una nuova coppia e il cielo degli innamorati potrà contare su una stella in più.
Sperando non cada prima d’aver provato a volare.

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